…perché sono sempre io a cercarla?…

I modelli della società attuale vogliono che la donna provi interesse sessuale spontaneamente, reputando strano o inaccettabile il fatto che possa non essere cosi… “il desiderio sessuale arriva e basta”. Da comprendere invece, è che il desiderio sessuale si manifesta in modo estremamente variabile nelle persone ed è diverso nelle varie fasi della vita, sia per l’uomo che per la donna. 

Secondo recenti studi solo una piccola parte (poco più del 20 %) delle donne sperimenta il tipico desiderio sessuale definito “spontaneo” e va in cerca del partner con approcci diversi finalizzati all’ottenimento di soddisfazione sessuale, mentre la maggior parte di loro proverebbe un desiderio  sessuale di tipo “reattivo”. Il desiderio sessuale reattivo, forse pochi lo sanno, ma è una peculiarità molto frequente nelle donne. Il concetto base è che il desiderio di sesso nella donna nasce come risposta (responsivo) ad un qualsiasi stimolo sessuale effettuato su di lei. Diversamente, nella maggioranza degli uomini, esiste una consequenzialità diretta tra il desiderio personale mentale e l’eccitazione stessa e questo, con altri pensieri o azioni che lo favoriscano, porta direttamente all’erezione del pene. Paradossalmente una donna può lubrificarsi ed eccitarsi fisicamente, ma non provare desiderio sessuale a livello psicologico. Sarebbe come dire: prima il cervello e dopo il corpo.

Questa è normalità nella donna, non vi è nulla di sbagliato o alterato nel suo funzionamento fisiologico, l’importante è conoscere il modo in cui funziona il proprio corpo e la propria mente per favorire comunque la nascita del desiderio. Alla maggior parte delle donne, invece di sentirsi incalzate o obbligate a farlo, piace lasciare che sia il desiderio ad attirarle con dolce gradualità verso il sesso. In pratica, siamo davanti al fatto che il desiderio spontaneo si manifesta come una “pregustazione” del piacere mentre il desiderio reattivo emerge “in risposta” al piacere.

Le persone con uno stile di desiderio reattivo non hanno bassi livelli di desiderio, non soffrono di alcun disturbo, è solo che per desiderare il sesso, il loro corpo ha bisogno di una motivazione più persuasiva del semplice “il sesso è una cosa piacevole per cui lo faccio”. Ci sono donne che pur essendo sessualmente appagate e in relazioni sane non provano desiderio sessuale all’improvviso o senza un apparente motivo.

Queste, anche se nella fase della passione iniziale della loro storia affettiva provavano un desiderio sessuale improvviso e apparentemente immotivato, dopo dieci anni o anche meno, possono aver bisogno del desiderio reattivo. La stanchezza estrema, le problematiche di salute fisica e mentale, i cambiamenti nell’aspetto fisico, il senso di oppressione per le tante mansioni e responsabilità sulle proprie spalle, le ansie e preoccupazioni riguardo al sesso in sé (che vanno dal rischio di gravidanze indesiderate all’idea di metterci troppo tempo a eccitarsi), fino al timore di non soddisfare il partner, le portano verso l’evitamento dell’approccio all’intimità sessuale.

“Noi tutti siamo abituati a pensare che il desiderio sessuale sia un impulso, come la fame.
L’impulso è un esperienza interiore di disagio che ci spinge a cercare la soluzione di un problema e se non risolviamo il problema della fame si va incontro alla morte. Il sesso non è un impulso, è un sistema di motivazione incentivante.
L’essere umano nel suo profondo vuole l’amore che è sicurezza, fiducia e stabilità, ma vuole anche la passione, che è avventura, rischio e novità. Amore vuol dire avere; desiderio vuol dire volere e, a rigor di logica si può volere solo ciò che non si ha.

Insistere nell’idea che il desiderio spontaneo sia l’unico desiderio “normale” equivale a sostenere che una persona sana con uno stile di desiderio reattivo sia malata… e se questa affermazione viene ripetuta più volte quella persona finirà col crederci: e nel momento in cui ci crede l’affermazione diventerà subito vera, una profezia che si auto-avvera. Bisogna istruire il partner sul desiderio reattivo, questa è la miglior cosa: che capisca non vi è nulla di strano, che è normalissimo e che è solo utile che lui trovi buone motivazioni per eccitare la sua partner e poi il desiderio reattivo farà il resto…” (tratto da: Come as you are di Emily Nagoski).

Detto questo va sottolineato che ogni persona ha dei fattori stimolanti o inibenti il desiderio sessuale e sono assolutamente personali. Sono molte le donne, ma anche alcuni uomini, soprattutto se in una relazione da più anni, che prediligono avere un’attivazione sessuale di tipo “responsivo”.
Questo significa che l’eccitazione deve essere stimolata, non è  appunto spontanea. Si attiva così il desiderio che predispone poi la persona a rispondere e partecipare con piacere allo scambio erotico che poi evolve in tutte le sue fasi seguenti. Purtroppo, questo oggi frequente tipo di dinamica, in alcuni casi può portare il/la partner a credere di non essere desiderabile perché non si vede ricercato/a sessualmente dall’altra/o mai o molto raramente.

Il ciclo della risposta sessuale e il desiderio reattivo femminile.

Per desiderio sessuale intendiamo mentalmente quella spinta che ci induce alla masturbazione o all’intraprendere un rapporto sessuale con il partner. Non esiste una normalità universale e accreditata per definire il desiderio, perché è una pulsione personalissima che ci differenzia gli uni dagli altri, dipendente da fattori sia biologici che psicologici e relazionali, quindi dalla salute e dallo stato ormonale, dallo stato d’animo, dalle esperienze vissute, dal momento di vita e per come viviamo la nostra fisicità e l’erotizzazione del nostro corpo.

Quando parliamo di desiderio sessuale è necessario spendere due parole sul “ciclo della risposta sessuale”, perché se è vero, parlando di sesso, che “l’appetito vien mangiando” è anche vero che non esiste un pulsante on/off per far partire il desiderio sessuale ma che qualcosa di simile c’è, e va menzionato. Il ciclo della risposta sessuale per come è conosciuto, è costituito da più fasi.

Vediamole in ordine consequenziale come formulate dalla sessuologa Helen Kaplan:

desiderio-eccitazione-plateau-orgasmo-risoluzione.

Risulta chiaro che se non parte dal desiderio, l’innesco delle fasi seguenti è difficile che avvenga. Il desiderio, definibile scherzosamente come il “motorino di avviamento” dell’intero meccanismo sessuale, di per sé può essere suscitato in molti modi. Come abbiamo visto, può insorgere spontaneo o naturalmente, ma nella maggior parte dei casi è conseguente ad una stimolazione diretta o indiretta che può derivare da toccamenti, autoerotismo, pensieri, allusioni, visioni di immagini, letture specifiche, stimolazioni varie o molto altro ancora.

Parlando più specificatamente di desiderio sessuale femminile ci si imbatte facilmente in falsi miti e/o stereotipi veicolati da credenze antiquate o, ancor peggio, dalla pornografia stessa. Molto si parla di desiderio sessuale e di calo dello stesso nelle coppie ma prima di parlare del puro e semplice “desiderio” è importante sapere la differenza tra “desiderio sessuale spontaneo” o attivo e “desiderio sessuale reattivo” o responsivo. Il desiderio sessuale attivo, come abbiamo visto è spontaneo ed è quello che ci fa prendere l’iniziativa, mentre quello responsivo, sia maschile che femminile, si attiva quando uno dei due partner, pur non essendo preda del suo specifico desiderio “attivo”, si lascia coinvolgere dal partner innescando anche in mancanza di intenzione specifica il suo personale ciclo della risposta sessuale completa.

Tornando ora alla Kaplan e alla sua definizione delle cinque fasi della risposta sessuale è doveroso specificare che recenti osservazioni (Emily Nagoski, educatrice e docente c/o Wellness Education of  Kinsey Innstitute for Research in Sex, Gender, and Reproduction) sostengono che l’eccitazione, soprattutto per le donne, possa in molti casi precedere il desiderio (la prima fase del ciclo della risposta sessuale). Potremmo scherzosamente dire che in questo caso l’eccitazione è il “motorino di avviamento” che si avvia prima che arrivi la benzina.

E così, donne che non hanno il desiderio sessuale spontaneo, (come avviene negli uomini) e sono soggette al desiderio reattivo che nasce dal desiderio sessuale del partner, “partono” prima con l’eccitazione e poi in loro nasce il desiderio. In pratica sono sovvertite le prime due fasi del ciclo della risposta sessuale come concepita dalla Kaplan. Mentre l’uomo (normalmente e abbastanza facilmente grazie a stimoli di varia natura) prima è preda del desiderio e poi dell’eccitazione, molte donne rispondono fisicamente all’eccitazione che poi si trasforma in desiderio. In sintesi, i pensieri e le stimolazioni sessuali che conducono all’eccitazione fisica sembrano essere più spontanei negli uomini che nelle donne.

E’ quindi importante che tutti gli uomini che si lamentano del fatto che la moglie “non li cerca mai”  sappiano che il desiderio femminile ha una partenza più soft ed è collegato “al contesto” in cui prende vita; corteggiamento, ammiccamenti, atmosfere, odori/profumi, attenzioni, sfioramenti, baci, preliminari, ecc. In poche parole viene descritto come una reazione positiva all’eccitazione del partner. Una cena romantica, un flute di ottimo vino, un mazzo di fiori, una location particolare e adeguatamente preparata e un certo profumo, facilitano l’incontro erotico desiderato.
Per un uomo, fare le prime mosse, come un bacio sulla bocca o sul collo, una carezza, un contatto pelle-pelle e saper muovere  il desiderio sessuale femminile per poi fare l’amore, è un’arte che fa bene alla sessualità e alla coppia stessa. E la donna sarà più che felice di condividere pienamente il desiderio.

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