Pornografia. Ecco alcuni dati da PornoHub degli ultimi cinque anni:

  • La pornografia è onnipresente ed è destinata a restarlo.
  • Costituisce circa il 38% del traffico web.
  • Il numero di persone che visitano siti porno ogni mese supera quello degli utenti di Amazon, Netflix e Twitter, messi insieme. Il consumo di materiale pornografico è compreso tra il 50% e il 99% negli uomini e tra il 30% e l’86% nelle donne. Ogni 20 minuti viene creato un nuovo video porno e ogni secondo circa 50.000 persone accedono a siti porno (25% durante orario di lavoro).
  • 1892  Petabyte sono utilizzati per guardare video porno e scaricarli (equivale a riempire tutta la memoria di ogni I-Phone venduto nel 2019
  • 4.392.486.580 ore di materiale porno visualizzato (supera di 2,5 volte il tempo trascorso dagli esseri umani sulla terra sin dalla loro comparsa).
  • 87.849.731.608 video visualizzati  =  12 video ciascun terrestre
  • 21,2 miliardi di visite effettuate – 2,4 milioni visite all’ora – 40.000 visite al minuto – 6.700 visite al secondo…

Un’industria che muove miliardi di dollari in tutto il mondo e non conosce crisi. Fino agli anni settanta era pura illegalità. Quando era ancora illegale il porno nella Grande Mela era finanziato in gran parte da Cosa nostra, dalla mafia.. Resta di fatto che il porno, nel tempo è arrivato a influenzare molte sfaccettature della nostra cultura e abitudini sessuali, ma se gli uomini (soprattutto) pensano di imparare dal Porno come dare piacere a una donna, possono restare delusi.

L’erotismo vero è altra cosa, è l’eccitante desiderio di connettersi, conoscere, esplorare, penetrare e comprendere.  Sentirsi desiderata (non usata) è la vera fonte del desiderio femminile.

La pornografia è cattiva maestra dell’amore.

Ma… quando può essere utile in una relazione?

  • Quando l’utilizzo del materiale porno avviene alla luce del sole
  • Quando aumenta la condivisione, la comunicazione, il confronto
  • Quando stimola la creatività
  • Quando aumenta l’eccitazione
  • Quando contribuisce all’esplorazione di tabù e fantasie dei due partner della coppia che rimarrebbero altrimenti inaccessibili e difficili da condividere

E quando diventa un problema in una relazione?

  • Quando l’utilizzo di materiale porno avviene di nascosto
  • Quando crea squilibri nella libido della coppia
  • Quando l’eccessiva masturbazione comporta difficoltà di erezione o eiaculazione tardiva
  • Quando la pornografia viene utilizzata per evitare l’intimità in una relazione
  • Quando diviene la principale modalità di regolazione emotiva
  • Quando le immagini diventano l’unico database erotico del fruitore

Un gruppo di ricercatori olandesi ha scoperto nel 1994 che anche le donne si eccitano per i film pornografici, sebbene siano restie ad ammetterlo. Se da una parte la pornografia rivolta alle donne è un po’ diversa, rimane però il fatto che uomini e donne hanno una diversa sensibilità con le immagini erotiche. Con la risonanza magnetica è stato studiato il cervello di persone che vedevano un film porno ed è stata rilevata una differenza sostanziale tra maschi e femmine: mentre il cervello degli uomini si illumina a giorno a livello di amigdala e ipotalamo, quello delle donne si accende solo di qualche lucina. Dunque, i maschi sono molto più attratti dal sesso guardato.

Ricercatori hanno evidenziato come l’esposizione ai video pornografici provochi bassa responsività allo stimolo sessuale “normale” e aumenti il bisogno della ricerca dell’estremo.  Nel 2014, Bronner e Ben – Zion hanno dimostrato nel loro studio che otto mesi dopo aver ridotto l’esposizione alla pornografia, i pazienti hanno riscontrato orgasmo ed eiaculazione soddisfacente. La pornografia esiste praticamente da sempre, eppure solo oggi ci troviamo di fronte l’allarme dei suoi possibili effetti sulla sessualità maschile.

Negli ultimi anni, recenti studi hanno evidenziato l’aumento di prevalenza della disfunzione erettile e riduzione della libido negli uomini con età inferiore ai 40 anni e ci sono ipotesi per cui si crede che ciò possa essere dovuto all’aumento della fruizione di materiale pornografico che è fruibile in qualsiasi momento e da qualsiasi dispositivo per chiunque.

Oggi, infatti, vi è una crescente richiesta di aiuto circa l’uso incontrollato della pornografia, sia da parte delle persone coinvolte, che dai/dalle loro partner, quando queste sono in una relazione.
La pornografia viene spesso utilizzata come strumento eccitante o ludico, ma in alcuni casi può dar luogo all’insorgenza di alcune disfunzioni sessuali maschili. La dipendenza potrebbe causare o favorire una ridotta capacità di godere del sesso nella vita reale, il distacco emotivo dal proprio partner e un calo dell’appagamento sessuale. Il confrontarsi con i modelli irreali del porno (attori e attrici che sono protagonisti di una fiction ben strutturata), può favorire nei maschi un senso di inadeguatezza ed aumentare l’ansia relativa al sesso prestazionale.

Ovviamente, sebbene la pornografia possa essere collegata ad una serie di problemi, se ben utilizzata può avere anche lati positivi ed utili. In alcuni casi la pornografia può essere funzionale ad aiutare le persone a vincere la loro timidezza rispetto alla sessualità, ad essere più creativi, ad esplorare nuovi scenari e fantasie sessuali, magari da mettere poi in pratica. Può essere utile anche per ravvivare o aumentare la carica sessuale nella coppia, oppure per imparare dai “professionisti” modalità sessuali sconosciute. In alcune coppie, la pornografia può aiutare ad avere rapporti sessuali più trasgressivi ed eccitanti. Il ruolo della pornografia sta nella consapevolezza di chi la utilizza, soprattutto per le finalità che gli si attribuiscono. Una cosa però è certa: la pornografia crea dipendenza anche se non necessariamente e non a tutti.

Uno studio dell’Università di Cambridge l’ha paragonata però alla droga. Entrambe agiscono infatti sul cervello. Un campione di persone afflitte da comportamento sessuale compulsivo (CSB) è stato sottoposto a una risonanza magnetica mentre guardava immagini a luci rosse. I ricercatori hanno notato una maggiore attività in tre regioni del cervello che si attivano anche nei tossicodipendenti quando sono messi davanti alla droga.

L’individuo porn-addicted, lungi dall’avere più desiderio, è desensibilizzato e abbisogna di stimoli erotici più forti e intensi del normale per eccitarsi davvero.  Una vera dipendenza tutta mentale nella quale la persona sente dolorosamente la mancanza di eccitazione e se la procura artificialmente. Come un tossicodipendente, il dipendente dal porno (Sex Addicted) è succube di una costante voglia di dopamina, che gli viene procurata solo da nuovi video pornografici che internet offre in quantità illimitata e gratis.

Una dose di eroina tende a rilasciare nel cervello grandi quantità di dopamina, come avviene anche con la masturbazione. Il circolo vizioso che dalla pornografia conduce all’impotenza potrebbe essere prodotto dal cosiddetto effetto Coolidge. Si tratta un automatismo cerebrale: ogni nuovo partner, reale o virtuale che sia, viene visto come una nuova alternativa erotica. In tal modo si perde interesse per il precedente oggetto del desiderio, a favore del nuovo. Nei casi più significativi si può andare incontro alla cosiddetta “anoressia sessuale”, dovuta all’assuefazione agli stimoli sessuali che può sfociare anche in impotenza e/o nella masturbazione compulsiva. La video-pornografia dà all’uomo spunti sempre differenti di erotismo, proponendo partner nuove ogni qual volta lui lo desideri.
Di contro il sesso con il proprio partner può apparire “monotono” e quindi l’attrattiva verso esso di conseguenza decresce.

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